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mercoledì, 15 Maggio 2024

Genova, protesta No Tav alla festa del Partito Democratico

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Serata “movimentata” alla festa dell’Unità di Genova: ieri era infatti in programma un dibattito su infrastrutture e grandi opere al quale dovevano intervenire il vice-sindaco della città, Stefano Bernini, e l’assessore regionale ligure con delega alle Infrastrutture, Raffaella Paita, entrambi esponenti del Partito Democratico.
Che la serata fosse a rischio contestazioni era prevedibile e le stesse erano peraltro state annunciate nei giorni scorsi sul web: la posizione del Pd rispetto alle grandi opere, e in particolare al Tav, a parte qualche voce fuori dal coro è sempre stata favorevole e il tema è particolarmente caldo non solo in valle di Susa ma anche nella regione ligure, dove in questi mesi l’esproprio dei terreni destinati alla cantierizzazione della linea ad alta velocità del Terzo Valico si è più volte scontrata con la resistenza dei locali militanti No Tav.
Intorno alle 21, a pochi minuti dall’inizio del dibattito, una ventina di attivisti contro l’alta velocità ha così inscenato un “fuori programma”, sventolando le bandiere con il treno crociato, esponendo striscioni contro la linea del Terzo Valico e per la liberazione dei No Tav arrestati con l’accusa di terrorismo, vergando alcune scritte con bombolette spray sul tendone che ospitava l’incontro e scandendo slogan contro il Pd.
Immediata la reazione del servizio d’ordine del partito (oltre che di qualche spettatore del dibattito), seguita poco dopo da quella delle forze dell’ordine già schierate poco più in là e pronte a intervenire per allontanare i contestatori. La calma è però tornata solo dopo mezz’ora di tafferugli e l’incontro in programma è iniziato con un’ora di ritardo rispetto al previsto, svolgendosi poi senza ulteriori incidenti ma protetto dai cordoni della polizia.
All’indomani della contestazione è unanime la condanna del mondo politico verso la protesta dei No Tav. La Cgil e la Camera del Lavoro di Genova scrivono in una nota che «La libertà di espressione e la partecipazione democratica vanno garantite sempre e comunque e qualsiasi atto che metta in discussione questi principi deve essere condannato con fermezza». Solidarietà al Pd è arrivata anche dalla Segreteria provinciale della Lega Nord, che ha espresso «sdegno» per l’accaduto e condannato «gli atti di violenza che hanno impedito un sano e libero dibattito».

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