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giovedì, 16 Maggio 2024

Borgo Medioevale, poche certezze e molti dubbi sul suo futuro

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Scritto da Michele Paolino
Ieri sera l’assessora alla cultura Francesca Leon è intervenuta al consiglio aperto della Circoscrizione 8, richiesto ben un anno fa, per un aggiornamento sulla situazione del Borgo dopo la burrasca in Fondazione Torino Musei che ha rischiato di mandare a casa molti lavoratori, poi rimasti in Fondazione o in Comune ma diversamente allocati, e ha portato al rientro del Museo nella gestione diretta della Città.
La Circoscrizione aveva già chiesto lumi circa il destino di uno dei musei più visitati e più cari ai torinesi di tutte le generazioni attraverso un sopralluogo e in seguito attraverso una interrogazione alla Sindaca e all’assessora che chiedeva sostanzialmente di smentire le voci circa una possibile dismissione a favore di privati e che non aveva ricevuto finora alcuna risposta.
Partiamo dalle poche luci e certezze: a far data dal 1 Aprile 2018 il museo è tornato nella gestione diretta della città, che ha creato un ufficio intersettoriale ad hoc per occuparsene. Entro settembre saranno espletate le procedure di bando per i servizi di biglietteria e visite guidate nonché per il servizio di caffetteria, al momento chiuso per indisponibilità del vecchio gestore a rimanere fino al bando. Sul fronte delle opere necessarie al consolidamento e manutenzione straordinaria nel mese di giugno dovrebbe essere firmato un Protocollo d’Intesa con la Regione che permetterebbe di sbloccare i due milioni di Euro del CIPE (fondi statali) destinati al Borgo.
Quel che preoccupa invece è che ogni decisione di lungo termine viene rimandata a dopo il 2019 e viene affidata ad uno studio di fattibilità che secondo la Giunta dovrà indicare quale strada percorrere. Le opzioni sono tre: continuare con la gestione diretta comunale, procedere a una concessione oppure una via intermedia con una sorta di partnership pubblico/privato ancora tutta da costruire. Su quale delle tre sia la preferita per ora silenzio. Su un progetto culturale di rilancio vero, che sarebbe poi la base per sceglier ela procedura amministrativa adeguata, idem.
Per parte nostra come circoscrizione vigileremo e continueremo a chiedere che il Borgo rimanga pubblico e che sia messo in grado di svolgere la sua importante funzione culturale e didattica per tutti i torinesi.
Dulcis in fundo il Borgo sarà location di parte del programma estivo “Tutta mia la Città” ideato da Fondazione Cultura (sì quella tanto invisa ad Appendino fino a 2 anni fa e che ora risulta essenziale) e pagato da Intesa San Paolo. Unico neo gli eventi termineranno alle ore 20 perché la Città non è in grado garantire un orario più prolungato dei custodi. Insomma un estivo pomeridiano, non certamente un estivo né tantomeno un punto verde, nonostante il Valentino e il quartiere di San Salvario ne avrebbero davvero bisogno.

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