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venerdì, 17 Maggio 2024

Never Alone: Otto fondazioni bancarie unite per aiutare minori migranti non accompagnati

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Moreno D’Angelo

L’anno scorso 6.135 bambini e adolescenti migranti sbarcati sulle nostre coste sono spariti. Termine tecnico: irreperibili.

Nel fiume inarrestabile di profughi sbarcati sulle coste italiane, che ha raggiunto quota 154mila nel 2015 (secondo le stime dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati), si contano oltre 16mila minori. In questo mare di sofferenza e di speranza ha un notevole peso l’emergenza rappresentata da 12.360 minori non accompagnati. La gran parte sono di sesso maschile e l’85% dichiara una età di 16-17 anni.

Non è raro che nei drammi vissuti nei paesi da cui provengono o nel viaggio (molti “spariscono” arrivando in Libia) capita che i minori perdano genitori o parenti che li accompagnano. Sono giovani che rischiano concretamente di finire nel vortice dello sfruttamento e della tratta di esseri umani. I centri che accolgono i rifugiati testimoniano storie drammatiche in tal senso.

Proprio per rispondere in modo mirato a questa emergenza otto fondazioni bancarie si sono coalizzate e hanno presentato all’Acri (Associazione Casse di Risparmio Italiane) l’iniziativa “Never Alone”. Un bando di 3,5 milioni di euro rivolto ai progetti di inserimento sociale dei minori stranieri non accompagnati che vede impegnate Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione con il Sud, Enel Cuore, Fondazione CRT, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

L’iniziativa si collega all’European Programme for Integration and Migration (Epim). Così Luca Remmert, presidente della Compagnia San Paolo, motiva il suo impegno verso i minori stranieri non accompagnati: «Arrivano sognando un futuro e sperando di scordare i momenti più dolorosi del loro passato. Lavorando insieme a fondazioni italiane ed europee vogliamo dimostrare che questa sfida, che già da tempo sosteniamo a Torino e che diventa sempre più strategica a livello italiano e internazionale, è possibile: tutti insieme possiamo contribuire a costruire il loro e il nostro domani». Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, ricordando l’immagine che ha fatto il giro del mondo di Aylan, il bambino siriano morto annegato sulle coste turche, ha aggiunto: «Mentre assistiamo, di nuovo, inerti, ad altre drammatiche immagini di morte e inciviltà, che ci giungono dalle nostre coste e dalla Grecia, siamo tutti coinvolti, noi al Sud di più.

Unire le forze mi sembra un segnale di speranza, bello e concreto. L’amara constatazione è vedere che le risposte, politiche prima che solidali, purtroppo vengano solo dalla società civile». Sul fenomeno dei giovani migranti che si rendono irreperibili Marzia Sica di Compagnia San Paolo e Bruna Bellini di Fondazione Cariplo osservano: «Spesso scappano dai centri di accoglienza perché vogliono lavorare per ripagare il debito che le famiglie hanno sostenuto per inviarli in Europa». È evidente che a cercare lavoro da clandestini e in giovane età, senza conoscere la lingua, si rischi di percorrere le peggiori strade tra sfruttamento e tratta di esseri umani.

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