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mercoledì, 15 Maggio 2024

Torino sconvolta dalla morte di Erika Pioletti. Ora servono risposte

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di Giulia Zanotti

Le bandiere sono già a mezz’asta sugli edifici comunali di Torino. Così si è svegliata la città dopo la tragica notizia della morte di Erika Pioletti. Non sembra più la stessa. Dolore, sconcerto e desiderio di sapere, ora più che mai, la verità su quanto accaduto in piazza in quella che doveva essere solo una serata di tifo e di festa.
Erika non ce l’ha fatta, si è spenta alle 21.56, dopo 12 giorni di lenta agonia, in cui poco per volta i medici e la famiglia hanno dovuto ammettere che per la 38enne non c’era nulla da fare. Lei che tra i 30mila con le maglie bianconere che coloravano piazza San Carlo c’entrava poco: non era tifosa ma aveva accompagnato il fidanzato da Domodossola fino a Torino. Senza nemmeno immaginare quale epilogo avrebbe avuto quel sabato di inizio estate.
E invece il panico non si sa ancora da cosa scaturito ha fatto sì che Erika rimanesse travolta tra dalla folla, schiacciata fino all’arresto cardiaco. Quaranta minuti per recuperare il battito, troppi per evitare lesioni celebrali. Dodici giorni di sonno, di coma indotto dai medici per constatare che non ci sarebbe più stata ripresa e la decisione della famiglia di evitare l’accanimento terapeutico. Poi solo un’attesa di quello che appariva a tutti come inevitabile.
La salma di Erika resterà ancora al San Giovanni Bosco, a disposizione della magistratura che proprio in queste ore dovrebbe formalizzare il cambio del reato iscritto nel fascicolo di inchiesta aperto a carico di ignoti: diventerà omicidio colposo.
Mentre il mondo politico di stringe attorno alla famiglia Pioletti. Questa mattina i genitori hanno ricevuto un’altra visita della sindaca Chiara Appendino, che ieri ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali. In mattinata ospite del programma “Ore Nove” il segretario del Pd Matteo Renzi ha portato «le condoglianze di tutti noi, senza eccezione alcuna, alla famiglia di Erika. Non soltanto qualcosa non è andato nel verso giusto, ma come dice il vescovo di Torino, quanto accaduto peserà sui responsabili diretti o indiretti di quello che è successo».
Davide Carigi il sindaco di Beura Cardezza, il paesino in provincia di Domodossola in cui abitava Erika, ha detto che quanto accaduto «è una tragedia che ha colpito da vicino l’intera comunità ed ha raggelato l’intero paese.Siamo vicini alla famiglia con tutto il cuore. Per rispetto al dolore dei famigliari per questa tragica fatalità oggi scegliamo il silenzio».
Già nella serata di ieri anche la Juventus ha pubblicato una nota sui suoi social network: «La Juventus Football Club esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Erika dopo una lunga sofferenza. I fatti della sera del 3 giugno sono nel cuore di tutti i dirigenti, i tesserati, i dipendenti della Società che si uniscono al dolore della Città».

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