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martedì, 14 Maggio 2024

Borgaro, la proposta shock del sindaco Pd e dell'assessore Sel: "Pullman separati per i rom"

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Pullman separati: da una parte i rom, dall’altra gli italiani. La proposta arriva da Borgaro, cittadina nella cintura nord di Torino, dal sindaco del Partito Democratico Claudio Gambino con l’assenso dell’assessore ai Trasporti di Sinistra Ecologia Libertà Luigi Spinelli. Ed è subito polemica. Il primo ad attaccare è il vicepresidente leghista del Senato Roberto Calderoli, che non usa mezzi termini sulla propria pagina facebook: «L’ipocrisia della sinistra non ha limiti» scrive. D’altra parte da Ezio Locatelli, segretario provinciale Rifondazione Comunista, arriva la condanna a una proposta «di una stupidità assoluta». Mentre Michele Curto, capogruppo in Comune di Sel, prova ad aggiustare il tiro del suo compagno di partito­: «È una proposta inaccettabile – scrive in un comunicato – chiediamo che venga immediatamente ritirata».
Andiamo con ordine. La proposta è stata lanciata dal primo cittadino nel corso dell’ennesima assemblea di protesta, che dire vivace è dire poco, in cui i borgaresi si lamentavano dei numerosi soprusi sul bus di linea 69, che passa, appunto, dal campo rom. L’idea è, come detto, di affiancare all’attuale pullman un altro mezzo che parta sempre da Torino in piazza Stampalia e faccia capolinea nel campo nomadi, in modo da separarne, di fatto, gli abitanti dagli altri passeggeri. Nessuna voce di protesta si è levata alle parole del sindaco Gambino, anzi: l’entusiasmo è stato unanime tra i cittadini, mentre sono stati citati numerosi episodi di violenza. I residenti, infatti, sono rimasti molto  toccati da presunte aggressioni da parte dei rom: dalla giovanissima a cui sarebbero stati tagliati i capelli a zero all’altra che avrebbero cercato di derubare. Un clima pesante che secondo l’amministrazione locale può essere fermato solo così, con questa iniziativa non proprio ortodossa, dividendo zingari e non zingari (buoni e cattivi?), anche perché sono già state tentati altri metodi, compreso far salire pattuglie dei vigili sui mezzi pubblici.
Calderoli, come detto, è sul piede di guerra. «Pensate se fosse stata la Lega a ipotizzare dei bus separati per i rom – scrive – quali e quante accuse di razzismo, xenofobia, nazismo e quant’altro ci sarebbero piovute addosso… Dove sono le anime belle? Altro che pensare alla cittadinanza per i figli degli immigrati: i problemi veri sono questi e complimenti agli amministratori di Borgaro che anche se di sinistra hanno ascoltato la loro gente». Locatelli di Rifondazione fa un confronto forte: «Non siamo in Sudafrica ai tempi dell’apartheid, siamo in un Paese dove la Costituzione fa giustamente divieto di qualsiasi discriminazione», mentre Curto di Sel rievoca la propria esperienza personale: «Io sono borgarese, sono cresciuto prendendo quella navetta per anni e conosco il problema – fa sapere – Si apra invece un immediato tavolo istituzionale per dare risposte vere e di prospettiva ai rom e al loro diritto di inclusione e alla popolazione borgarese, spendendo correttamente e proficuamente i fondi in capo alla città di Torino sull’emergenza rom». Contrario, infine, anche il presidente dell’Arci Valsusa Gabriele Moroni: «La proposta ha un sapore xenofobo che rimanda all’Alabama di Rosa Parks negli anni Cinquanta».

@elisabellardi

 

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