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sabato, 18 Maggio 2024

Mirafiori, a marzo parte la produzione del Suv Maserati

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Nuovo anno, nuova vita. E sarà per questo che la Fiat si sta prodigando per far parlare tanto di sé. Prima la firma per l’acquisizione della Chrysler e ora la notizia ufficiale dell’avvio dei lavori per la linea del Suv Maserati nello stabilimento di Mirafiori a partire da marzo.
Certo una nuova produzione che non servirà a risollevare di molto le sorti degli stabilimenti Fiat, come aveva fatto notare la Fiom non appena l’amministratore delegato Sergio Marchionne aveva dato l’annuncio.
In ogni caso i riflettori sono rivolti verso il Lingotto, anche se forse si tratta solo di uno specchietto per le allodole. Che però “servono” per dare una parvenza di “risalita”.
Claudio Chiarle, segretario della Fim-Cisl: «Abbiamo ricevuto segnali sia dall’interno della Fiat sia da alcune aziende dell’indotto».
Soddisfazione anche da parte del primo cittadino di Torino Piero Fassino, che vede nell’acquisizione di Chrysler una spinta per l’avvio della nuova linea di lusso a Mirafiori: «Credo che questa acquisizione sia densa di opportunità positive per la presenza in Italia. Bisogna lavorare perché queste opportunità possano fruttare al massimo».
«Si tratta – spiega – di un gruppo che ha una presenza dominante in Sud America, in crescita in Nord America, che può entrare in maniera competitiva nel mercato Asiatico, molto promettente, e che affronterà con maggiore serenità la crisi del settore sul mercato Europeo».
«In Europa – evidenzia ottimista – gli stabilimenti del gruppo sono per la maggior parte in Italia, gli investimenti che si faranno in Europa quindi non potranno prescindere dall’Italia e da Torino».
«È la Fiat che ha acquisito la Chrysler, e non viceversa – conclude – In Italia non è molto chiaro, forse è più chiaro all’estero. Lo stesso amministratore delegato della Toyota me lo ha fatto notare nell’ultimo viaggio in Giappone».

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