16 C
Torino
lunedì, 20 Maggio 2024

Tav, Arpa di Ivrea e Politecnico di Torino: allarme amianto e uranio in Valsusa

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Non ci sono solo le polveri sottili a rendere sempre più pericolosa la Valsusa a causa degli scavi per il tunnel geognostico al cantiere Tav di Chiomonte, nell’ormai distrutta Val Clarea. Sebbene tutti continuino a smentire i dati preoccupanti pubblicati da Ltf, ultimo in ordine di tempo il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, le carte parlano chiaro.
Il senatore di Sinistra Ecologia e Libertà Massimo Cervellini, vicepresidente Commissione Lavori Pubblici, durante la discussione sulla ratifica al Senato dell’accordo Italia-Francia per dare il via libera definitiva all’alta velocità, ha evidenziato la pericolosità dello scavo in Valsusa.
Dati alla mano. Sono quelli dell’Arpa di Ivrea e del Politecnico di Torino che non lasciano dubbi: nel terreno ci sono valori allarmanti di uranio e amianto.
«A determinare la posizione contraria di Sel rispetto alla Tav concorrono molteplici fattori: soprattutto i dati prodotti dagli studi dell’Arpa di Ivrea e del Politecnico di Torino, che chiediamo vengano acquisiti e valutati con attenzione, in quanto riportano la presenza di uranio e amianto in valori superiori ai livelli consentiti», spiega Cervellini.
Sono studi super partes di società private che dimostrano come queste quantità siano allarmanti per la salute: «I lavori di scavo e di trasporto delle rocce potrebbero quindi comportare emissioni terribili di uranio e amianto per le lavoratrici e i lavoratori», denuncia il senatore.
Quello che chiamano progresso ad alta velocità non può calpestare la vita di un popolo. Mal di montagna, si chiamava una volta. È il tumore al polmone. Quello che potrebbe distruggere una terra.
I lavori di scavo, di trasporto e di smaltimento (che potrebbe avvenire in due miniere a cielo aperto a Meana e Caprie in Valsusa creando inquinamento radioattivo a livello delle acque e del territorio con una diffusione capillare e assassina) «potrebbero quindi comportare emissioni terribili di uranio e amianto».
«Stiamo procedendo con un sistema giuridico ed istituzionale scandaloso rispetto alle norme a tutela dei lavoratori: ribadiamo il nostro no ad un’opera pericolosa, oltre che costosa e inutile per il futuro del Paese», conclude Cervellini.
Ma oggi, con l’approvazione del senato, il trattato Italia-Francia con la realizzazione del Tav diventerà legge. E a quel punto i governanti saranno legalmente complici dell’assassinio di un intero popolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano