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sabato, 18 Maggio 2024

Torino Pride risponde ai vescovi Poletto e Nosiglia

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Riceviamo e pubblichiamo
 
Ecco che ieri e ieri l’altro, immancabilmente nei momenti di particolare attenzione mediatica per la festa di tutti e tutte le sante, alti e bassi prelati si sono prodigati in chiacchiere e amene considerazioni su Natura e Famiglia.
Dire che, il recente risultato del Sinodo, abbia prodotto una rivoluzione copernicana all’interno della Chiesa cattolica, è decisamente eccessivo. È altresì eccessivo e soprattutto stupido pensare che una vera rivoluzione possa esserci. Le gerarchie cattoliche fanno il loro mestiere e forse fino a poco tempo fa non lo hanno fatto nemmeno troppo bene considerato che le chiese, prima dell’avvento del super mediatico ed esperto di marketing, Francesco, erano praticamente vuote. In ogni caso noi comunità GLBTQI non caschiamo nella trappola. Il Vescovo dice un po’ di falsità naturali e il Cardinale finge di rispettare gli individui trascurando le coppie.
I Diritti di cui noi andiamo parlando non sono in alcun modo tangenti al lavoro che in Italia, e ribadiamo in Italia, questi signori svolgono.
Interessante riportare, solo per diritto di cronaca naturalmente, ciò che il bollettino parrocchiale di Rivarolo Canavese comunica (cfr. file allegato). In questo pregiatissimo volume di filosofia si dice, tra varie falsità e orripilanti mistificazioni, che “La pedofilia si sta configurando come una delle tante vie per soddisfare il diritto al piacere, può diventare persino un metodo pedagogico ammesso anche dall’ONU”. Ringraziamo molto la curatrice del suddetto bollettino per le perle filosofiche che è riuscita a mettere su carta. 
Siamo stufi e stufe di ripetere che il nostro Paese è LAICO costituzionalmente e anche di sentire politici di ogni schieramento trincerarsi dietro la loro vera o presunta fede cattolica. BASTA!
La dimostrazione di quanto tutto questo inutile parlare non produca risultati tangibili è sotto gli occhi anche dei più miopi commentatori. Torino, ex capitale dei diritti, con la sua dirigenza, fatica a prendere posizione su temi che dovrebbero essere di interesse di tutte e tutti. La nostra civile capitale sabauda discute, grazie all’interferenza del suo più alto prelato residente, se spostare o no una mostra d’arte (di Tamara De Lempicka e non l’ultima delle produttrici di “croste” e prodotta interamente dal Sole 24 ore) che a Palazzo Chiablese potrebbe infastidire i pellegrini in visita a Torino per l’ostensione della Sacrissima Sindone.
La timida posizione del Sindaco Fassino rispetto a questi fatti siamo sicuri non significhi che lui non pensi  che la situazione dei singoli e delle singole e delle coppie omosessuali sia oggi un problema da affrontare con l’immediatezza, l’intelligenza e la laicità necessarie.
Quindi chiediamo ai padri della chiesa, perché caso strano di madri pare che non ce ne siano, di occuparsi delle anime dei loro fedeli e ricordiamo che l’estensione dei Diritti non produce mai un arretramento o una diminuzione dei Diritti degli altri.
Quindi consideriamo questo il momento. Chiediamo al Sindaco Piero Fassino, al Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e a tutta la classe politica del nostro territorio di non farci arretrare. Siate laici,  INTERVENITE e fatelo SUBITO.

 Alessandro Battaglia

Per il Coordinamento Torino Pride

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