8.8 C
Torino
mercoledì, 15 Maggio 2024

Ultras Juve, leader dei True Boys: “Ero un cavallo di Troia. Tifo Napoli”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il nome di Davide Nouaimia Bonavita, ai più è sconosciuto, ma non agli attenti lettori di cronaca degli ultimi mesi, e neanche a chi segue le vicende legate alle curve negli stadi in Italia. Infatti Bonavita emerge anche se non implicato dall’inchiesta denominata “Last Banner” condotta dalla digos e dal gruppo criminalità organizzata della procura di Torino che ha portato lo scorso settembre all’arresto di 12 capi ultras bianconeri con l’accusa di tenere sotto scacco la società di Andrea Agnelli, per ottene favori e biglietti. Bonavita, nelle carte, appare solamente in quanto ad un certo punto, si sarebbe creata una frizione nella curva juventina, tra gruppi come “Tradizione-antichi valri” e i “True Boys”.

Infatti di quest’ultimo Bonavita è il fondatore. Mesi prima degli arresti,era nata una discussione tra uno dei capi storici dei gruppi organizzati, Umberto Toia, e un esponente dei True Boys, tale Salvatore del Sorbo. Il casus belli: i cori contro i napoletani lanciati spesso e volentieri dai bianconeri. Infatti, anche i True Boys dichiarano di essere un gruppo ultras, ma i componenti hanno, per la maggior parte, origine partenopea. Tra Toia e Salvatore Del Sorbo si rischia di passare dalle parole ai fatti, al punto che la digos di Torino, che sta intercettando le telefonate, in realtà rese pubbliche dallo stesso Del Sorbo attraverso i social, è molto preoccupata che si possa arrivare a veri propri scontri tra opposte fazioni della stessa tifoseria. In realtà non c’è mai stata traccia di uno striscione in curva sud a firma True Boys, esiste matriale per lo più magliette, ma nessuna “pezza” posizionata nel settore ad identificarli.

 

Ma chi sono i True Boys? Il gruppo, come detto, è stato fondato dal Bonavita nel 2013, residente a Stoccarda ma che ha origini partenopee. Il campano arriva da per l’esattezza da Ottaviano, regno, un tempo, di Raffaele Cutolo, famoso alla cronaca per condanne di associazione camorristica e omicidi. Il gruppo è fantasma, nell’ambito ultras, ma è molto attivo nell’organizzare trasferte da Stoccarda all’Allianz Stadium. Dopo gli arresti dei capi della curva sud , e il divieto di esporre gli dei gruppi coinvolti nell’inchiesta, cè chi ipotizza che il gruppo di Bonavita possa diventare l’unico ammesso dalla società all’interno dello stadio. Questo non accade: Bonavita non sarebbe persona gradita dalla società durante le partite.

Ma veniamo ai giorni nostri, in queste ore il leader dei True Boys lancia comunicati dal suo profilo social, in cui contemporaneamente ad un suo ritorno dalla Germania al capoluogo campano, svela che in realtà lui con la Juve non centra nulla, essendo da sempre tifoso del Napoli.

Dice chiaramente con i suoi post, di aver fregato tutti, scrive: “un solo napoletano ci e voluto per farvi cadere….un solo napoletano e riuscito a rifornire voi beduini del primo anello – curva sud con biglietti e adesso vi ho fato cadere come una spugna bagnata un solo napoletano ci e voluto a chiudervi la bocca e non farvi più cantare. Napoli fino alla morte”.

Errori grammaticali a parte, Bonavita attacca un noto dirigente della Juventus la cui denuncia ha fatto partire l’inchiesta della procura torinese: “Caro Alberto Pairetto” il cavallo non l’hai potuto fermare, dal 2013 ceh ho lavorato per il progetto e mi sono sentito come un uomo in cella con il 41 bis, per una cosa, interrompere il vostro equilibrio per non farvi più cantare lavali con il fuoco, grazie a me non la canterete mai più, tutto il resto nei prossimi giorni. PS per tutti quelli che mi hanno seguito negli ultimi 6 anni sapete avete fatto parte sempre della mia amicizia so che molti di voi non accettano questa verità ma sapete che chi disonora la sua patria è perso il mio sangue è stato sempre azzurro nella mia vita esistono solo due colori il bianco e l’azzurro. Forza Napoli fino alla vittoria”.

E si rivolge ancora a Pairetto: “la tua denuncia mi è arrivata, tranquillo ti servirò”.

Ora che sta accadendo? Davide Bonavita, l’uomo di Ottaviano, sta prendendo in giro tutti? Vuole le luci della ribalta intorno a se? O sta mandando messaggi ancora da decifrare? Sicuramente i suoi post non sono caduti nel vuoto, il caso Juventus-ultras è tutt’altro che chiuso.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano